Due parole sui regolamenti

Perchè così tante pagine?

Ebbene è vero, all’inizio volevamo essere il più semplici possibile e fare un regolamento di poche righe, sintetico, minimale, che semplificasse la vita e facesse venire voglia di giocare e non di stare ore e ore a studiare come eluderlo…  😉
Poi abbiamo parlato con gli amici che ci hanno consigliato e ci supportano e sono emerse una serie di idee, anche contrastanti. Tutte con una logica: la voglia di vedere belle auto in pista e di divertirsi.
Tuttavia è apparso subito che alcune cose andavano chiarite, alcuni paletti andavano piantati, proprio per permettere a tutti di partecipare con soddisfazione.
In sostanza abbiamo seguito queste linee guida:

  • differenziare la rievocazione storica dalla gara di velocità
  • rendere la rievocazione storica meno competitiva della gara di velocità e scoraggiarne l’uso come test per l’endurance
  • permettere a tutti di girare nella rievocazione anche con auto che stanno normalmente in vetrina, senza timore di rovinarle
  • fare dell’endurance una gara che dia soddisfazione di correre per vincere
  • mantenere come punto fermo la filosofia HSC: avere in pista auto con livrea coordinata al circuito e al campionato, senza ridurre la corsa a una gara di club, solamente ambientata in un tracciato diverso
  • evitare che ci siano solo 4 auto a girare, una per corsia, come in una gara tipica di club, o che ci si riduca ad avere in pista 4 auto con la stessa livrea
  • evitare che una corsia stia vuota per guasto o ritiro dell’auto
  • permettere anche a chi accusa un guasto e dovrebbe ritirarsi o arrancare, la possibilità di divertirsi a correre, cambiando modellino
  • rendere possibile ad ognuno correre con la propria auto, anche essendo in squadra con altri

E’ una filosofia diversa da quella delle altre gare, di club o di campionato, ma è piaciuta a tutti quelli che hanno partecipato l’anno scorso e alla prima Le Mans due anni or sono.
Quindi è stato necessario fare un regolamento sportivo che chiarisse tutto ciò e lo regolasse, più agile per la rievocazione (gara di regolarità), più articolato per l’endurance (gara di velocità).
Ci siamo poi lasciati aperta la possibilità di rievocare anche gare come un gran premio e…. anche altro!  😉
L’automobilismo è bello e vario, le “macchinine” non sono da meno… vedrete!

Dal punto di vista tecnico queste sono le linee guida:

  • scoraggiare una preparazione “esasperata” della macchina
  • non impazzire a preparare l’auto spendendo fortune
  • permettere a chi vuole cambiare settaggio e sperimentare, di divertirsi, insomma dare soddisfazione anche ai “meccanici”
  • cercare il più possibile di equiparare auto molto diverse fra loro (plastica, resina, telai universali)

Crediamo di esserci riusciti, anche se ogni volta che si mette per iscritto qualcosa si scontenta qualcuno. Il tempo ci dirà cosa cambiare e dove migliorare.
In realtà ci sarebbe piaciuto scrivere solo: “macchina di scatola”.
Vero, ma… come fai poi a controllare?
Mi dicono che qualcuno ha saputo da un amico che un altro ha comprato venti motori, uguali a quello di scatola, per trovare quello con il maggiore magnetismo…
Che dire? Posso solo raccontare di quando a una gara in cui non erano stati fissati parametri per il magnetismo, il mio motore “tirava” 6g (se ricordo bene), mentre altri superavano i 10g.
Beh ho corso, sono arrivato verso fine classifica (anche perchè come tutti sanno non sono un mostro di abilità), ho fatto più fatica, ma soprattutto:
MI SONO DIVERTITO LO STESSO!
E’ UN GIOCO!!!!
Questa è la linea guida che Roberto e io abbiamo tenuto: E’ UN GIOCO

Per cui, per non rovinare il gioco, abbiamo seguito il consiglio di amici più esperti di noi e abbiamo scelto un motore con poco magnetismo, circa 4g, con gomme fornite.
Ci assicurano che così la maggior parte dei problemi saranno eliminati, senza necessità di noiose e lunghe verifiche, cosa che ci atterrisce al solo pensiero.
Passare ore a pesare carrozzerie, guardare telai con il lentino, controllare giri e attrazione magnetica, calibrare assali, sezionare motori…
NOOOO, QUESTO NON E’ UN GIOCO O, MEGLIO, NON E’ IL NOSTRO GIOCO!
Ho partecipato l’anno scorso alla 24 Ore del Verbano come pilota aggiunto, apprendista in prova (Paperino). Mi sono divertito un sacco.
Ho letto il regolamento, pagine e pagine in Inglese. Stupendo. Un lavoro incredibile che ammiro. Come ammiro coloro che lo sanno interpretare, che sanno preparare un auto al limite di quel regolamento per vincere.
OK, tutto questo è già stato fatto: Alberto Elli è un grande, Ha creato un evento degno di attenzione mondiale (vengono anche dal Brasile).
Ma lo ha già fatto lui!
Noi vogliamo solo “giocare” nel modo più semplice possibile. Punto.
Quindi: confidiamo soprattutto nel senso di sportività degli appassionati dell’Historical Slotcars Challenge…

In questo anno di prova abbiamo sentito molte opinioni diverse su come avrebbe dovuto essere HSC, siamo stati avvertiti di non cadere preda delle aziende, di non “svenderci” a chi vuole solo fare “business”.
Beh personalmente penso, ma credo di interpretare anche il pensiero di Roberto: che le aziende non siano ne buone ne cattive (non sono persone), che semplicemente perseguano il loro scopo: creare profitto, dare lavoro (e in questo periodo sappiamo tutti quanto ce n’è bisogno…), vendere prodotti.
A chi mi dice che le aziende usano il marketing solo per fare soldi, rispondo: “ovvio, è nella loro essenza”. Tuttavia non è andando “contro” le aziende che risolveremo i nostri problemi (ma quali poi, è solo un gioco!).
Se nessuno di noi compra un modellino nuovo per correre una nuova gara, in capo a un paio di anni le aziende chiudono, lasciano a casa i dipendenti e, dal nostro punto di vista di “bambini cresciuti”: il nostro gioco finisce.
O meglio rimangono solo coloro che sanno fondere la plastica e il metallo, avvolgere fili, lavorare i magneti, tornire viti… cioè farsi da soli il modellino.
Io non sono fra questi, come credo la maggior parte di voi.
Quindi ben vengano le aziende che ci fanno le slot.
Ma senza comprare venti motori per usarne solo uno, piuttosto compate venti carrozzerie bianche e divertitevi a fare venti livree per correre gli Historical Slotcars Challenge.
Almeno avrete esaltato la vostra creatività (se ce la faccio io a fare una livrea che si classifica alla Targa di Claudio ce la potete fare tutti). Se poi non volete proprio armeggiare con la vernice e le decals, guardatevi i siti delle auto storiche (trovate i link a lato), scegliete un’auto che ha corso un anno tutto un campionato, cambiate il numero ad ogni gara, anche con il pennarello, e venite a correre con noi!

Vi aspettiamo.

 

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