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1000 Km di Monza 2014

Rievocazione e Endurance

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Prende forma il programma della giornata del 19 luglio.
Il Comune di Castione Andevenno, oltre alla sala ci mette a disposizione qualche arredo.
Quindi avremo la possibilità di rialzare le piste da terra: le appoggeremo sui pannelli sopra le panche, in modo da averle a circa 50cm da terra. I commissari avranno a disposizione delle sedie, in modo da stare più comodi dell’edizione precedente!
Poi avremo dei tavoli per i box e per lo spuntino di mezzodì.
Prevediamo di aprire le prove libere alle 9:00 e di iniziare l’Endurance a squadre, che prevede 4 ore di gara divise in 4 manches dopo le 13:00. Nel caso ci fossero 5 o più squadre iniziando puntuali o prima possiamo comunque correre per il tempo stabilito.
Al mattino sulla pista piccola con le sopraelevate ci sarà la prova di rievocazione, gara di regolarità individuale dove si dovrà percorrere un numero di giri prestabilito con la massima costanza nei tempi.
In questo modo chi non è impegnato a provare può fare comunque dei giri di pista …
Alla sera, per chi vuole fermarsi, solita cena “dietetica” valtellinese 😉  :-))
Chi vuole rimanere a dormire può contattarci, anche sul forum, in modo da poter trovare un agriturismo disponibile.

Il giorno successivo, abbiamo l’accordo con il Comune di lasciare la pista a disposizione di chi vuole provare… stiamo facendo di tutto per trovare gente che si appassioni, visto che a Sondrio siamo rimasti proprio in pochi a praticare questo splendido hobby.

Intanto godetevi questa libreria di immagini di Monza, prese dalla rete e dei periodi più vari.
Chi vuole ispirarsi per un modellino per la rievocazione….

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Due parole sui regolamenti

Perchè così tante pagine?

Ebbene è vero, all’inizio volevamo essere il più semplici possibile e fare un regolamento di poche righe, sintetico, minimale, che semplificasse la vita e facesse venire voglia di giocare e non di stare ore e ore a studiare come eluderlo…  😉
Poi abbiamo parlato con gli amici che ci hanno consigliato e ci supportano e sono emerse una serie di idee, anche contrastanti. Tutte con una logica: la voglia di vedere belle auto in pista e di divertirsi.
Tuttavia è apparso subito che alcune cose andavano chiarite, alcuni paletti andavano piantati, proprio per permettere a tutti di partecipare con soddisfazione.
In sostanza abbiamo seguito queste linee guida:

  • differenziare la rievocazione storica dalla gara di velocità
  • rendere la rievocazione storica meno competitiva della gara di velocità e scoraggiarne l’uso come test per l’endurance
  • permettere a tutti di girare nella rievocazione anche con auto che stanno normalmente in vetrina, senza timore di rovinarle
  • fare dell’endurance una gara che dia soddisfazione di correre per vincere
  • mantenere come punto fermo la filosofia HSC: avere in pista auto con livrea coordinata al circuito e al campionato, senza ridurre la corsa a una gara di club, solamente ambientata in un tracciato diverso
  • evitare che ci siano solo 4 auto a girare, una per corsia, come in una gara tipica di club, o che ci si riduca ad avere in pista 4 auto con la stessa livrea
  • evitare che una corsia stia vuota per guasto o ritiro dell’auto
  • permettere anche a chi accusa un guasto e dovrebbe ritirarsi o arrancare, la possibilità di divertirsi a correre, cambiando modellino
  • rendere possibile ad ognuno correre con la propria auto, anche essendo in squadra con altri

E’ una filosofia diversa da quella delle altre gare, di club o di campionato, ma è piaciuta a tutti quelli che hanno partecipato l’anno scorso e alla prima Le Mans due anni or sono.
Quindi è stato necessario fare un regolamento sportivo che chiarisse tutto ciò e lo regolasse, più agile per la rievocazione (gara di regolarità), più articolato per l’endurance (gara di velocità).
Ci siamo poi lasciati aperta la possibilità di rievocare anche gare come un gran premio e…. anche altro!  😉
L’automobilismo è bello e vario, le “macchinine” non sono da meno… vedrete!

Dal punto di vista tecnico queste sono le linee guida:

  • scoraggiare una preparazione “esasperata” della macchina
  • non impazzire a preparare l’auto spendendo fortune
  • permettere a chi vuole cambiare settaggio e sperimentare, di divertirsi, insomma dare soddisfazione anche ai “meccanici”
  • cercare il più possibile di equiparare auto molto diverse fra loro (plastica, resina, telai universali)

Crediamo di esserci riusciti, anche se ogni volta che si mette per iscritto qualcosa si scontenta qualcuno. Il tempo ci dirà cosa cambiare e dove migliorare.
In realtà ci sarebbe piaciuto scrivere solo: “macchina di scatola”.
Vero, ma… come fai poi a controllare?
Mi dicono che qualcuno ha saputo da un amico che un altro ha comprato venti motori, uguali a quello di scatola, per trovare quello con il maggiore magnetismo…
Che dire? Posso solo raccontare di quando a una gara in cui non erano stati fissati parametri per il magnetismo, il mio motore “tirava” 6g (se ricordo bene), mentre altri superavano i 10g.
Beh ho corso, sono arrivato verso fine classifica (anche perchè come tutti sanno non sono un mostro di abilità), ho fatto più fatica, ma soprattutto:
MI SONO DIVERTITO LO STESSO!
E’ UN GIOCO!!!!
Questa è la linea guida che Roberto e io abbiamo tenuto: E’ UN GIOCO

Per cui, per non rovinare il gioco, abbiamo seguito il consiglio di amici più esperti di noi e abbiamo scelto un motore con poco magnetismo, circa 4g, con gomme fornite.
Ci assicurano che così la maggior parte dei problemi saranno eliminati, senza necessità di noiose e lunghe verifiche, cosa che ci atterrisce al solo pensiero.
Passare ore a pesare carrozzerie, guardare telai con il lentino, controllare giri e attrazione magnetica, calibrare assali, sezionare motori…
NOOOO, QUESTO NON E’ UN GIOCO O, MEGLIO, NON E’ IL NOSTRO GIOCO!
Ho partecipato l’anno scorso alla 24 Ore del Verbano come pilota aggiunto, apprendista in prova (Paperino). Mi sono divertito un sacco.
Ho letto il regolamento, pagine e pagine in Inglese. Stupendo. Un lavoro incredibile che ammiro. Come ammiro coloro che lo sanno interpretare, che sanno preparare un auto al limite di quel regolamento per vincere.
OK, tutto questo è già stato fatto: Alberto Elli è un grande, Ha creato un evento degno di attenzione mondiale (vengono anche dal Brasile).
Ma lo ha già fatto lui!
Noi vogliamo solo “giocare” nel modo più semplice possibile. Punto.
Quindi: confidiamo soprattutto nel senso di sportività degli appassionati dell’Historical Slotcars Challenge…

In questo anno di prova abbiamo sentito molte opinioni diverse su come avrebbe dovuto essere HSC, siamo stati avvertiti di non cadere preda delle aziende, di non “svenderci” a chi vuole solo fare “business”.
Beh personalmente penso, ma credo di interpretare anche il pensiero di Roberto: che le aziende non siano ne buone ne cattive (non sono persone), che semplicemente perseguano il loro scopo: creare profitto, dare lavoro (e in questo periodo sappiamo tutti quanto ce n’è bisogno…), vendere prodotti.
A chi mi dice che le aziende usano il marketing solo per fare soldi, rispondo: “ovvio, è nella loro essenza”. Tuttavia non è andando “contro” le aziende che risolveremo i nostri problemi (ma quali poi, è solo un gioco!).
Se nessuno di noi compra un modellino nuovo per correre una nuova gara, in capo a un paio di anni le aziende chiudono, lasciano a casa i dipendenti e, dal nostro punto di vista di “bambini cresciuti”: il nostro gioco finisce.
O meglio rimangono solo coloro che sanno fondere la plastica e il metallo, avvolgere fili, lavorare i magneti, tornire viti… cioè farsi da soli il modellino.
Io non sono fra questi, come credo la maggior parte di voi.
Quindi ben vengano le aziende che ci fanno le slot.
Ma senza comprare venti motori per usarne solo uno, piuttosto compate venti carrozzerie bianche e divertitevi a fare venti livree per correre gli Historical Slotcars Challenge.
Almeno avrete esaltato la vostra creatività (se ce la faccio io a fare una livrea che si classifica alla Targa di Claudio ce la potete fare tutti). Se poi non volete proprio armeggiare con la vernice e le decals, guardatevi i siti delle auto storiche (trovate i link a lato), scegliete un’auto che ha corso un anno tutto un campionato, cambiate il numero ad ogni gara, anche con il pennarello, e venite a correre con noi!

Vi aspettiamo.

 

A Le Mans si lavora alacremente…

Giugno 1971

Fervono i lavori al circuito della Sarthe in vista della 24 Heures du Mans!

Ecco alcune foto scattate dal nostro inviato speciale che descrivono molto bene l’atmosfera di grande attesa per l’evento automobilistico più atteso: la 24 ore a Le Mans.

Si stanno approntando e restaurando i fabbricati alla Maison Blanche e, corre voce, anche alle tribune e al rettilineo delle Hunaudieres… come pure al Tertre Rouge.

Nel frattempo i tecnici dell’autodromo più famoso di Francia stanno mettendo a punto i regolamenti per la condotta di gara e per le omologazioni…

Si dice che il Druido sia già sul posto, memorizzando ogni dettaglio in modo indelebile a futuro interesse degli appassionati, mentre Guido_la_Slot divora le pagine di Autosprint dove si favoleggia di Jackie Oliver cronometrato vicino ai 400 km/h sul rettilineo delle Hunaudieres (e rosica perchè nessuno lo porta in Francia) …

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Brands Hatch si avvicina…

Manca ormai poco alla rievocazione ed ecco la documentazione dello stadio avanzamento lavori. Come si vede gli organizzatori, Enrico e Fabrizio, stanno cercando di rendere il circuito il più possibile simile alla realtà.

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Direi che la gara si prospetta avvincente e già ora si può contare su una ventina di iscritti…

Il regolamento è simile a quello della LeMans dell’anno scorso, formula che vorremmo rendere il motivo portante delle gare HSC: una rievocazione preliminare con auto anche non competitive, seguita da una gara che abbia sempre il carattere della rievocazione, ma dia un po’ di spazio alla competitività. Durante la quale ogni pilota corre il suo turno con la propria auto in livrea coordinata al circuito, anche se fa parte di una squadra. In questo modo lo spettacolo è assicurato e il colpo d’occhio per chi segue la gara è piacevole, con la sensazione di rivivere  l’evento reale. Per chi fosse sprovvisto dell’auto, è ben accetto anche se divide la stessa auto di un compagno di squadra. Data la difficoltà ad avere le livree adatte faremo, come sempre, una deroga accettando modelli che hanno corso realmente quella gara anche se non in livrea.

In ogni caso, state accorti: spesso basta cambiare il numero di gara e aggiungere o coprire qualche decal per avere un’auto in livrea 😉

Ecco il programma della giornata, con un’aggiunta per il giorno successivo che esula dall’HSC, ma che promette ugualmente bene:

SABATO 13 LUGLIO 2013

3a Prova del Campionato Historic Slotcars Challenge

Ore 9:00 Apertura Pista ai concorrenti HSC

Ore 10:00 Gara (o Prove) individuale rievocativa

Ore 13:00 Endurance a Squadre con vetture Classic

Ore 18:30 Premiazioni e cena finale

DOMENICA 14 LUGLIO 2013

Ore 9:00 Apertura Pista

La pista resterà a disposizione per adulti e bambini

con vetture proprie o messe a disposizione dall’organizzazione

con premi e gadgets per i migliori tempi

Ore 14:00 Gara vetture Gruppo C ad iscrizione in loco

Al termine premiazione e chiusura pista

I regolamenti sono:

HSC: ANSI classic

Gruppo C: Box Stock

Indirizzo: Frazione Fusero 5, Callabiana (BI)

A sabato!

1000 Km vissuti pericolosamente

Cronaca di una rievocazione veramente “vissuta”

Tutto è incominciato l’anno scorso, dopo aver “fatto la LeMans” Roberto e io ci siamo detti: “adesso facciamo Monza con l’Anello ad Alta Velocità”. E qui è iniziata l’avventura, la competizione…

Già perché non è così facile riprodurre le curve sopraelevate facendo in modo che le slot di oggi ci passino senza problemi. Dopo averne pensate tante, ci siamo decisi ad acquistare le R1 e R2 sopraelevate Scalextric Sport, più i raccordi Sport -Classic per collegarle alle nostre Scalextric “vintage” (oltre che molto vissute!). Abbiamo fatto qualche prova e visto che si poteva fare. Ho riprodotto il tracciato dell’autodromo com’era negli anni dal ’63 al ’69 usando UR30, tenendo come base la mappa di Google e i miei ricordi da ragazzo. Ne è uscita la riproduzione in scala che ci ha “gasati” e ci ha fatto venire la voglia di rievocare la 1000 Km di Monza; programmandola ovviamente per il 25 aprile, giorno in cui tradizionalmente si è sempre corsa la storica gara.

Ricostruzione in scala del tracciato di Monza da 10Km

Ricostruzione in scala del tracciato di Monza da 10Km

Così il 24 sera ci siamo ritrovati ad assemblare il circuito al Policampus di Sondrio, avendo dato appuntamento a tutti per le 8:30 del mattino del 25 per le prove libere e con l’idea di iniziare a correre le gare individuali di rievocazione alle 10.

Roberto & Guido, altrimenti detti “gli ottimisti”!

Alle 2:30 del mattino, con il circuito montato (ancora senza cordoli) e la parte elettrica che non funzionava a dovere siamo andati a nanna. Al mattino dopo con l’aiuto dei partecipanti abbiamo finito di assemblare il circuito e con 2 ore e mezza di ritardo abbiamo iniziato le prove libere. Così le gare di rievocazione sono saltate, ma l’endurance è stata, almeno per me, avvincente. Era la prima volta che slottavo sul tracciato dell’autodromo di Monza, riprodotto in scala. Che emozione!!!

Grazie a tutti quanti!!!

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Benvenuti in un modo fantastico …

… di “fare slot”!

Sì un “modo” fantastico, oltre che un “mondo”. Perché slottare sulle riproduzioni dei circuiti “veri” è avvincente come partecipare a una gara reale e, inoltre, abbiamo a disposizione un mondo intero di autodromi da riprodurre, con tutte le loro varianti nel corso degli anni. Possiamo permetterci il lusso di far rivivere tracciati ormai obsoleti nella realtà e non più omologati, anche per ragioni di sicurezza. In questo sono stati maestri Claudio “Gicla” e Stefano “Tom Slick”, con la Targa Florio, dando il là a tutto questo. A dire il vero anche Enrico “Hank” ci ha “messo del suo” con le sue fantastiche piste da rally dioramate in modo ineccepibile con muschio, tronchi d’albero e segnali stradali. Poi Franz Cicogna, con la sua inesauribile collezione di Autosprint e di ricordi, Dario Franco, Giovanni “countryjoe” e il gruppo di Aosta e Issogne. E che dire dei “terribili” Calabroni Rossi, con il loro club dove quando vai a correre sai che affronterai una vera prova speciale…

Ecco questo è il “mondo”, fatto di persone eccezionali tanto brave a slottare quanto simpatiche, sportive e disponibili a dare una mano. Con loro ho ritrovato la voglia di giocare con la “macchinine” proprio come si faceva da ragazzi: cambiando circuito e continuando a sfidarsi in gare che cercavano di riprodurre gli autodromi reali. Ma allora non avevamo i mezzi di oggi: cronometri e computer, potere d’acquisto e possibilità di viaggiare, ma soprattutto non avevamo Internet. Questa è la chiave che ci ha avvicinato, che ci permette di confrontarci e di parlare a distanza, scambiandoci esperienza, consigli e permettendoci di condividere la nostra passione.

Benvenuti nel fantastico “mondo” dello “Historic Slotcars Challenge”.

Seguite il “coniglio bianco”, non ve ne pentirete…